Di Bruno Oliveri.
La trasferta albisolese alla Massa era una partita difficile sulla carta e così è stato anche sul campo. Le biancorosse un pò appannate in questa fase del torneo, lasciano un’altro punticino per strada anche se conservano l’imbattibilità e la testa della classifica (il Cogoleto riposava). Le ragazzine terribili dell’Albisola hanno assimilato al meglio gli insegnamenti di Parodi, fortissime in difesa e bravine in attacco hanno saputo tener testa alle valligiane. Primo set condotto sempre avanti dalle albisolesi, che vengono raggiunte due volte prima di chiudere 25 a 20. La musica cambia nel secondo con la capolista che fa subito il vuoto, ma poi va in confusione e permette la rimonta delle padrone di casa, Dagna con una mossa a sorpresa cambia il palleggio, fuori l’espertissima Marchese per la giovane promessa Gaia, si chiude 25 a 22 per il Carcare. Nel terzo confermata Gaia, Dagna da spazio ad un’altra promessa la Amato, ma nonostante le buone imbeccate difficilmente la Ivaldo e la Cerrato chiudono il punto, l’unica esplosiva ed efficace sotto rete risultava la Giordani autrice di una prestazione maiuscola, quanto basta per aggiudicarsi il terzo set sul filo di lana 25 a 23. Nel quarto sale in cattedra una scatenata Botta che praticamente da sola mette a ferro e fuoco la retroguardia biancorossa, portando la partita sul due pari, 25 a 23.Sulle ali dell’entusiasmo sono ancora le albisolesi ben orchestrate da Villa a portarsi nettamente avanti 10 a 5 nel tie brak, Dagna ha l’intuizione giusta quando chiama in battuta la Briano al posto della Amato, è la svolta della partita, infila un filotto di sei battute punto e ribalta il risultato, le giovani albisolesi accusano il colpo e le esperte biancorosse chiudono 15 a 12, non c’è quasi voglia di festeggiare da quanto sono svuotate di energia, dopo oltre due ore di gioco. Adesso il calendario dovrebbe concedere alcune partite più tranquille e quindi permettere alle ragazze di ricaricare un po le pile dopo queste tre partite al limite.
Foto servizio Oliveri Bruno
